Esplora le sfide della decisione aziendale in un mercato volatile, evidenziando la complessità del mercato, la carenza di dati affidabili e la rapidità dei cambiamenti. Scopri anche gli impatti sociologici e psicologici di tali dinamiche e le strategie per navigare con successo in queste acque turbolente.
Categoria: Formazione e crescita in azienda
Il lavoro, la quotidianità, i mezzi di informazione, tendono a spingerci verso un modello in cui focalizzare i nostri sforzi per obiettivi a breve termine. Raggiunti però questi obiettivi senza che questi facciano parte di un percorso più significativo, ci ritroviamo ad esserci mossi senza una direzione precisa. Definire obiettivi in funzione di quello che si vuole essere ci permette di essere molto più coerenti. Questo tipo di approccio ci spinge a confrontarci con obiettivi ambiziosi, aumentare la sensazione di avere nostra vita sotto controllo ed essere più motivati nelle nostre azioni. Per prendere una direzione e crescere abbiamo però bisogno di dedicare tempo, energie e progettualità alla formazione.
Impariamo dai nostri errori?
Nel lavoro, così come nella vita, ci può capitare di non sentici stimati quanto meritiamo. Il desiderio di essere stimati influenza la nostra autostima, ma anche il senso di appartenenza e di sicurezza. Questi sono dei temi indicati da diversi livelli nella piramide di Maslow (http://it.wikipedia.org/wiki/Bisogno) che è una semplificazione della gerarchia dei bisogni dell’essere umano. Siamo quindi molto sensibili al giudizio altrui, in particolare a quello delle persone con le quali condividiamo aspetti importanti della vita (come il lavoro).
Vedendo quanta influenza può avere su di noi, dovremmo essere in grado di capire come l’apprezzamento sia uno stimolo molto più efficace del biasimo nel confronto con colleghi e collaboratori anche nel caso di comportamenti errati.
Liberi, ma non troppo
Nonostante i diversi studi che provano che il genere non influenza le capacità matematiche, la nostra società però spinge i ragazzi verso facoltà STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) e le ragazze verso facoltà HASS (scienze umanistiche, arte e scienze sociali).
Governare il cambiamento.
Nel corso della vita ci troviamo di fronte a molte situazioni che permettono o impongono un cambiamento. Nell’ambito lavorativo, oltre alle tappe più importanti e condivise da tutti quali l’entrata e l’uscita dal mondo del lavoro, ci troviamo ad avere a che fare con una realtà che ci impone di saper non solo accettare, ma anche gestire un processo di cambiamento costante.
Ogni mutamento che viviamo porta anche ad una modifica delle condizioni entro le quali operiamo e quindi influisce sulle future possibilità di cambiamento. Subire passivamente il cambiamento porta quindi ad effetti che vengono amplificati dalla limitazione delle nostre future possibilità. Il sociologo Zygmunt Bauman nel suo libro “Modernità liquida” presenta la modernità come un percorso di liquefazione dove vincoli e rigidità che spingevano la vita lungo binari predefiniti, diventano sempre meno forti. In questo contesto è molto complesso riuscire ad avere una visione strategica del proprio percorso professionale, non per questo però possiamo pensare di navigare a vista.
Gli errori di pianificazione: Planning Fallacy
La pianificazione delle attività è un argomento molto delicato nelle aziende. Il tempo pianificato per svolgere un’attività deve spesso essere prolungato per i più svariati motivi. Viene da chiedersi se cause di questi ritardi si possono sempre imputare solo a situazioni esterne. La risposta ovviamente è no, numerosi esperimenti hanno verificato quanto questo tipo di errore è comune.
La teoria dei fattori igienici e motivanti di Herzberg (Soddisfazione e motivazione nel luogo di lavoro)
Herzberg nel 1959 pubblicò uno studio dove analizzava le risposte dei lavoratori su sentimenti positivi e negativi nell’ambito dell’ambiente lavorativo.
Secondo le sue ricerche i principali fattori che portavano a sentimenti positivi riguardavano il lavoro in se, mentre quelli negativi erano più legati all’ambiente lavorativo.
Da chi dipende il nostro percorso di crescita?
Da chi dipende il nostro percorso di crescita?
Un percorso per definire e raggiungere obiettivi ambiziosi
Come ti vedi tra 5/10 anni? Questa è una di quelle domande che a volte si sentono nei colloqui di selezione. Ovviamente in quel contesto è completamente inutile e il nostro intervistatore non si aspetta una vera risposta alla domanda. A livello personale è però molto più sensata: quali sono i nostri obiettivi a lungo termine ? Come raggiungerli? Quali sono gli ostacoli? Quanto sono importanti per noi?
Il lavoro, la quotidianità, i mezzi di informazione, tendono a spingerci verso un modello in cui focalizzare i nostri sforzi per obiettivi a breve termine. Raggiunti però questi obiettivi senza che questi facciano parte di un percorso più significativo, ci ritroviamo ad esserci mossi senza una direzione precisa. Definire obiettivi in funzione di quello che si vuole essere ci permette di essere molto più coerenti. Questo tipo di approccio ci spinge a confrontarci con obiettivi ambiziosi, aumentare la sensazione di avere nostra vita sotto controllo ed essere più motivati nelle nostre azioni.
Come possiamo definire obiettivi a lungo termine?